LA SCOPA
QUESTA VALLE PIATTA E CONFINATA
UNIVERSALMENTE SCONFINATA.
QUESTA VALLE SIGNIFICANTE DI QUIETE
RIMBOMBA CON VOLONTÀ PRODUTTIVA,
MUSICALE D’INQUINAMENTO ACUSTICO
RAGGIUNGE UN ORECCHIO SOFFOCATO
OVATTATO DAL BENESSERE PERCEPITO
COME TERAPIA IPNOTICA.
SI RESPIRA UN SALUTARE TRAMONTO
TRA LE COLLINE IPERBARICHE
CHE APPOGGIANO OMBRE LEGGERE
TANTO A CUSTODIRE QUANTO A VEGLIARE
UN PAESAGGIO PENSIONATO E STANCO
AFFETTO DA INVALIDANTE SEMPLICITÀ
CHE VUOLE COMUNQUE RENDERSI UTILE
SENTIRSI VIVO ABILE E FLESSIBILE
AMATO E ODIATO DA UN POPOLO
IN TOTALE AGONIA IMMAGINARIA.
QUI SI CONTROLLA IL METRO
MA CI SFUGGE IL MINUTO
CERCHIAMO L’ISTINTO
MA PERDIAMO L’INTENTO
CI TIRIAMO SEMPRE FUORI
RESTANDO CHIUSI DENTRO.
QUI SI BARATTANO MEMORIE
VECCHIE STORIE PER VECCHIE GLORIE
È UN ANTICO MERCATO
DOVE C’È CHI VUOL DISFARSI DEL TRUCCO
E CHI VUOL RIFARSI DI TUTTO.
QUI CI SONO ANTICHI MONILI
DI VALORE INESTIMABILE
USATI SOLO PER STAPPARE BOTTIGLIE.
QUI PERÒ C’È ANCHE IL GUSTO
DI PENSARE E PARLAR VAGO
DI RACCONTARE CIÒ CHE È GIUSTO
DI VALIGE LEGATE CON LO SPAGO
OGNUNA CON LE PROPRIE COMODITÀ
DI COMPLICATE INTUIZIONI QUA E LA
DAL GENIO AFFERRATE
DAL COLLAGE SEMPLIFICATE
DI SQUARCI DI VECCHI PORTONI
SCOLPITI DAL TARLO DEL LEGNO
COLPITI DAL TARLO DEL COLORE
DI PLASTICA BRUCIATA L’ODORE
CHE DIVENTA ESSENZA RAFFINATA
DI PEZZE DI BALLA RICUCITA, RATTOPPATA
E IN MILIONI SONANTI TRASFORMATA.
QUI NASCONO COSE PREZIOSE
PREZIOSE COME I FUNGHI
CHE RINASCONO, COL GIUSTO CLIMA,
SEMPRE NEGLI STESSI LUOGHI.
QUI C’È LA MIA CASA
LA MIA CASA DEL ‘69
ARREDATA DI COSE VECCHIE E NUOVE
DI SUONI E ODORI DI CUCINA
DI FUMO DI STUFA
UNA CASA CHE OSSERVA
CON OCCHI INGENUI
IL CONTINUO SBIADIRSI DELL’ARCOBALENO.
UNA CASA ASSEDIATA DAI RICORDI
VIVA DI GIOIE NORMALI
VISSUTE SENZA RITEGNO
IN UN TEMPO IMMOBILE
RIMASTO TROPPO INDIETRO.
DA QUESTA CASA IMPALLIDITA
ORMAI PRIVA DI PASSI
SI RIPERCORRE UNA STRADA SCHIETTA
BIANCA E ACCECANTE DI SASSI
CHE FINISCE LE SCARPE E IL SEDERE
DI CHI VUOL CRESCER TROPPO IN FRETTA
PER NON DOVERSI RIVEDERE.